Golfo Aranci Mon Amour 2025Golfo Aranci Mon Amour 2025

Def: Altomonte, manovra elettorale, dopo agenzie rating rischio avvitamento

economia
AdnKronos
Milano, 8 ott. (AdnKronos) - La manovra anticipata dal Def è "elettorale" e ha come obiettivo lo scontro con la Commissione europea. E lo scopo delle forze che sostengono il governo è di andare al voto ancora prima delle elezioni europee di maggio, facendo campagna contro la Ue. Il problema però sono i mercati finanziari, con il verdetto delle agenzie di rating atteso per fine ottobre. In caso di taglio del giudizio sul debito italiano si rischia di innescare una spirale negativa: balzo dello spread, credit crunch sulle imprese, minor crescita, minore sostenibilità del rapporto debito/Pil e nuovo taglio del rating. E' il quadro delineato da Carlo Altomonte, docente di Economia dell'integrazione europea all'Università Bocconi di Milano, contattato dall'Adnkronos. E se il debito italiano scende sotto il livello investment grade, fondi pensioni, banche e la Bce non potranno più investire in titoli di Stato italiano, con conseguenze drammatiche per la sostenibilità del debito pubblico. "Il Def italiano viola palesemente quanto concordato in sede di semestre europeo in termini di aggiustamento strutturale dei conti pubblici, poiché ne inverte la direzione di marcia", spiega Altomonte. La Commissione europea "si sarebbe potuta accontentare di una correzione strutturale minima del deficit, ma il governo ha deciso invece di farlo salire". Ora, dopo la prima lettera informale di avvertimento al governo italiano, la Commissione Ue potrebbe procedere alla bocciatura diretta della legge finanziaria, la prima volta nella storia dell'Unione europea. La procedura europea si annuncia lunga e complessa. I mercati finanziari, invece, non hanno i tempi lunghi della burocrazia europea e sono pronti a colpire subito. Con il redde rationem delle agenzie di rating a fine ottobre. "Se S&P e Moody's procedono a un downgrade con outlook negativo siamo a un soffio da subinvestment grade, il che implica che nessun fondo istituzionale non speculativo potrà comprare debito italiano. Le stesse banche avranno difficoltà", sottolinea l'economista. E nel caso, ancora remoto, in cui tutte le agenzie di rating mettessero l'Italia in posizione di sub-investment grade, "anche la Bce smetterebbe di comprare i titoli che ha già in portafoglio e che man mano vanno in scadenza".

Leggi anche