
Roma, 13 ott. (AdnKronos) - Agire subito per fermare il commercio illegale di specie selvatiche che sta portando all'estinzione sia di animali importanti sia di piante. A sostenerlo è il Wwf mentre a Londra si è chiusa la conferenza sul commercio illegale di natura. Stimato per un valore di quasi 20 miliardi di dollari l'anno, il commercio illegale di specie selvatiche, infatti, sta portando all’estinzione sia animali importanti, come i pangolini (uccisi per il commercio delle loro scaglie) o le tigri, sia le piante come il palissandro e il tek. Ogni giorno circa 55 elefanti africani vengono uccisi dai bracconieri per l'avorio.Alla quarta conferenza globale sul commercio illegale di natura i leader globali hanno riconosciuto la necessità di intraprendere un'azione collettiva urgente per combattere il commercio illegale di specie selvatiche. Ospitata dal governo britannico a Londra, la conferenza ha sottolineato la necessità di affrontare il commercio illegale come un vero e proprio crimine organizzato, lavorare in collaborazione con nuovi partner e raddoppiare gli sforzi per ridurre la domanda di prodotti derivanti dalla wildlife. Anche il ruolo essenziale delle comunità locali è emerso con forza come tema unificante.Il Wwf accoglie con favore i rinnovati impegni per stroncare il commercio illegale, ma invita i governi a trasformare questi impegni in azioni concrete e a impegnarsi per proteggere gli ambienti naturali da cui dipendono le specie minacciate così come i ranger, impegnati sul campo ogni giorno nella difficile battaglia per salvare le specie in pericolo.
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