
Roma, 9 lug. (AdnKronos) - Sul rimpasto "chiedete ai 5 Stelle, c'è l'urgenza, non come Lega, ma come governo italiano, di avere un ministro a Bruxelles, se questo da parte dei 5 Stelle comporterà altri movimenti non so, a me basta uno". Matteo Salvini, lasciando la Camera dopo l'ennesimo battibecco con un esponente M5S del governo giallo verde -nel mirino stavolta è finito Vincenzo Spadafora- torna sul capitolo 'rimpasto', ma accelera solo su una delle caselle vacanti: quella del ministro degli Affari Europei. Il nome del futuro membro di governo chiamato a trattare con l'Ue -una casella che spetta alla Lega premiata dalle ultime consultazioni europee - "lo sa il presidente del Consiglio", assicura il vicepremier. Nel vertice della scorsa settimana sulle autonomie, infatti, Matteo Salvini ha giocato le sue carte: stando a quanto riportato da alcune fonti presenti a quel tavolo avrebbe avanzato il nome dell'economista Alberto Bagnai. Una candidatura sulla quale tuttavia peserebbe l'incognita del vaglio del Quirinale, tant'è che c'è chi è pronto a scommettere, soprattutto tra i 5 Stelle, che alla fine a spuntarla sarà Lorenzo Fontana, che, nel caso, farebbe gli scatoloni dal ministero della 'Famiglia'. Da Palazzo Chigi non è arrivato nessun commento sul nome di Bagnai, la carta per ora rimane coperta. Eppure i tempi per procedere con la nomina sono più che maturi: il premier Giuseppe Conte aveva detto ai suoi di voler prima portare a casa lo stop alla procedura d'infrazione e, subito dopo aver incassato il disco verde da Bruxelles, si era detto pronto a procedere con la nomina. Salvini e i suoi attendono alla finestra, mentre c'è chi teme che l'indicazione del responsabile agli Affari Ue possa generare un effetto domino e aprire la porta al rimpasto. Una opzione, assicurano fonti di governo M5S, che non vedrebbe d'accordo Luigi Di Maio, pronto a frenare su un restyling della squadra di governo.
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