
Palermo, 11 lug. (AdnKronos Salute) - "Vent'anni fa il primo trapianto di fegato in Sicilia ha segnato l'inizio di un'inversione di tendenza nei viaggi della speranza per andare a curarsi nelle regioni del nord o all'estero, con un aggravio di sofferenza umana ed economica per i pazienti e le famiglie". Lo sottolinea la ministra della Salute, Giulia Grillo, in un messaggio all'Ismett in occasione dei primi 20 anni di attività. "A marzo ho visitato l'Ismett - ricorda - ho parlato con i pazienti e verificato la qualità delle cure e della struttura. In questi primi 20 anni, sono stati avviati i programmi di trapianto di tutti gli organi solidi (fegato, cuore, rene, polmone e pancreas), con la riduzione drastica del numero di siciliani che partono per sottoporsi a un trapianto. Sono però consapevole che abbiamo la necessità di fare crescere l'attività di donazione e trapianto anche negli altri centri della regione, così come è assolutamente fondamentale l'obiettivo di far calare la percentuale di opposizioni al prelievo degli organi, che nel 2018 in Sicilia si è attestata sopra il 47%, contro una media nazionale del 29,9%. Un divario che può e deve ridursi promuovendo una più diffusa cultura della donazione, implementando le rianimazioni e rafforzando la fiducia dei cittadini". "Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre il divario in sanità fra Nord e Sud - evidenzia il ministro - attraverso la promozione nelle regioni di programmi di ricerca traslazionale e delle più innovative tecnologie. Un obiettivo raggiungibile anche attraverso la creazione di centri di ricerca specializzati come il nascente cluster Ismett-Ri.Med".
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