
Roma, 10 set. (Adnkronos) - Il "capitale umano" impiegato nella ricerca scientifica "nel nostro Paese troppo spesso è costretto a lavorare in condizioni di grande difficoltà, con scarse risorse economiche e precarie prospettive di carriera. Una ricchezza di talenti e intelligenze sempre più frequentemente in fuga dall’Italia, come purtroppo ci ricordano le recenti stime della Corte dei conti secondo le quali negli ultimi 8 anni la quota di studiosi, scienziati e ricercatori italiani trasferitasi all’estero è cresciuta di oltre il 40 percento. Tutto questo non è più accettabile. Occorre invertire la rotta". Così la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel discorso pronunciato a Padova nel 25esimo anniversario della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata (Vimm)."L’Italia che rinasce e riparte dopo la pandemia deve finalmente essere un’Italia consapevole che la ricerca non può più essere una voce marginale di bilancio, ma la pietra angolare su cui costruire il proprio futuro - ha rimarcato la seconda carica dello Stato -. Deve essere un Paese che non ha paura di investire in formazione e ricerca scientifica, perché significa fare “debito buono”: quello che crea i presupposti e le condizioni per essere sempre più competitivi, moderni, all’avanguardia".Casellati ha ricordato alla platea che "siamo un popolo di campioni non solo nello sport, nell’arte e nella cultura, ma anche nella ricerca scientifica. E allora, sostenere la ricerca scientifica diventa un dovere di tutti. Una sfida che si rivolge direttamente alla Politica e alle Istituzioni, ma che chiama in causa tutte le parti sociali, a cominciare dal mondo dell’economia e dell’impresa. Perché se davvero vogliamo tenerci stretti i nostri scienziati allora è necessario rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per recuperare quel divario di attrattività che, specie sul piano occupazionale e in termini di qualità della vita, penalizza il nostro Paese ed è la causa principale di una fuga di cervelli che, ogni anno, costa a tutti noi più di 14 miliardi di euro: quasi un punto di Pil".
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