
Roma, 6 ott. (Adnkronos) - La cancelliera Angela Merkel sarà domani a Roma, alle 13.30 l'appuntamento a Palazzo Chigi, per l'incontro col premier Mario Draghi, dunque le dichiarazioni alla stampa. Le elezioni del 26 settembre scorso, che hanno segnato la fine dell'era Merkel e visto i socialdemocratici risorgere dopo la batosta del 2017 -primo partito davanti ai conservatori- hanno messo la Germania davanti a un bivio e allungato i tempi della formazione del nuovo governo: difficile che riesca a vedere la luce prima di dicembre. Ma l'incontro di domani assume un forte valore simbolico, suona come il passaggio di testimone al leader che sembra ergersi a nuova guida dell'Unione europea. Anche alla luce delle presidenziali in Francia -aprile 2022- che vedono l'attuale presidente Emmanuel Macron in affanno sulla riconferma all'Eliseo.L'asse Italia-Francia appare tuttavia saldissimo. Macron sembra aver trovato in Draghi l'interlocutore giusto, capace di incarnare meglio di chiunque altro le battaglie per rinforzare un'Europa in difficoltà sulle scenario globale. Questa mattina in Slovenia, dove si è svolto il vertice informale dell'Ue, i due si sono visti per un tête à tête, sul tavolo i principali temi in agenda, a partire dalla pandemia, il dossier vaccini, la solidarietà verso l'Africa, la Libia, nonché il G20 straordinario sull'Afghanistan chiesto a gran voce dall'Italia, e su cui il sostegno della Francia è pieno. Un incontro tra i due che arriva dopo la visita di Draghi a Marsiglia, il 3 settembre scorso, dove una cena che il rigido cerimoniale francese aveva fissato in un'ora appena si era trasformata in un confronto fiume di ben 4 ore. 'Orfano' del sodalizio con la cancelliere tedesca, Macron sa di poter trovare nell'ex numero uno della Bce -stimato in tutta Europa- l'interlocutore giusto. Sempre che Draghi -e su questa incognita ci si interroga in Europa come in Italia- resti alla guida del governo fino a fine corsa, e non faccia le valigie da Palazzo Chigi prima del tempo, trasferendosi al Quirinale. Da dove continuerebbe a far sentire la sua voce, seppur in un altro ruolo, in quella Europa che continua strenuamente a difendere.
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