Centrodestra: Albertini, 'situazione confusa, improbabile ricomposizione entro un anno'

politica
AdnKronos
Milano, 8 feb. (Adnkronos) - La crisi del centrodestra? "E' molto improbabile che da qui a un anno ci sia una ricomposizione". Giorgia Meloni? "E' stata la protagonista della rottura e adesso cercherà di utilizzare al massimo il dissenso" mentre Renzi "avrà un ruolo importante ma sarà il federatore del nuovo centro". E la Lega? "La dialettica interna è tra populisti demagoghi e tecnocrati governisti. Ci sarà una soluzione anche a questa contesa". Non usa giri di parole Gabriele Albertini, per fare il quadro della situazione del centrodestra, dopo il voto presidenziale che ha frantumato l’alleanza. L'ex sindaco di Milano, 71 anni, già senatore ed europarlamentare, l'anno scorso è stato indicato come prima scelta dal centrodestra per le Comunali di Milano, ma ha rifiutato la candidatura per motivi personali."La situazione nel centrodestra è molto confusa - spiega Albertini all'Adnkronos - ed è molto improbabile che da qui a un anno ci sia una ricomposizione, anche perché non c’è un federatore". La vera frattura, "anche se composta", per Albertini risale a un anno fa, "quando i partiti del centrodestra aggregati, includendo il centro e la destra, quindi Forza Italia, i piccoli cespugli centristi e la Lega, hanno aderito al governo Draghi mentre Fratelli d’Italia è rimasto fuori". Tuttavia, osserva Albertini, quella è stata "una fase di sospensione, in cui gli aspetti fattuali, i morti, le necessità vaccinali e tutta la parte emergenziale hanno tenuto il collante". Dopo aver scricchiolato l'alleanza è andata in frantumi con l’elezione del presidente della Repubblica, "perché Meloni ha inteso sin dall’inizio candidare un esponente attribuibile al centrodestra ancorché non organico come ha fatto poi con la scelta di Claudio Nordio - fa notare Alberini -. L’indirizzo è stato ‘proponiamo un dignitoso candidato di centrodestra e aspettiamo la convergenza degli altri’. Fino a un certo punto anche Salvini si è adeguato a questa impostazione, quando si è reso conto che era impraticabile ha fatto una scelta necessaria, forse non particolarmente intenzionato a farla, cioè quella di Mattarella".

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