
Roma, 16 gen. (Adnkronos) - "Cos’è la sinistra se non elabora un 'oltre'? Se si sente sazia e alla fine rinuncia a trasformare il mondo? Ecco perché ritengo essenziale, per rilanciare il Pd, il rapporto osmotico tra il socialismo e il cristianesimo. Tra la radice di sinistra e quella cattolica". Lo scrive Goffredo Bettini in un intervento su 'La Repubblica'."Ognuno -ricorda il dirigente Dem- nei decenni passati ha preso qualcosa dall’altro. La sinistra ha temperato il suo statalismo, il cattolicesimo democratico si è aperto al mondo. Abbandonando ogni venatura confessionale. Mi viene da dire, con schiettezza, che dunque il problema che taglia le radici della stessa esperienza del Pd (pur da rinnovare perché nata in un clima politico e culturale più ottimistico rispetto a quello così tetro dell’oggi) non riguarda un tirare la coperta da una parte e dall’altra tra la sinistra e i cattolici democratici; ma al contrario, è quello di superare dentro il Pd l’acquiescenza che si è determinata a fronte della modernità che stiamo vivendo e la rinuncia alla critica dello sviluppo odierno, che, se lasciato a sé stesso, porterà non solo a inedite disuguaglianze ma alla distruzione del pianeta". "La distanza dal dolore e i miti del neoliberismo si sono insediati anche dentro di noi. Essi rendono corpo inerte il Pd. Impediscono che effluisca l’energia vitale delle culture che in esso sono confluite. Lo portano all“appagamento e allo spegnimento di ogni 'scintilla' di rivolta morale e politica, che pare essere affidata solo al magistero dei due ultimi papi: Benedetto XVI e Papa Francesco". "Sarebbe bello che il confronto tra di noi, invece di riguardare i confini, spesso fittizi, delle correnti, del potere, dell’influenza nella direzione politica o elettorale, prendesse di petto questo passaggio che vedo chiaramente all’orizzonte: solo la sinistra e il cattolicesimo democratico insieme potranno suscitare nei democratici un nuovo pensiero 'inappagato' facendo fronte a quel cedimento di coscienza e ideale, che porta all“apologia' delle cose come stanno". "Altro che dividerci! Occorre -conclude Bettini- ritrovare un’osmosi vera che rilanci una funzione trasformatrice del Partito democratico, riconquistando quel 50% di italiani che non votano più. O quelli che in mancanza di altro votano 5Stelle. O quelli ancora infatuati dal 'politicismo' del Terzo Polo, che predica il riformismo, ma cova in sé nuove divisioni".
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