
Roma, 13 mag. - (Adnkronos) - "Sono sempre difficili le prime partite del torneo, soprattutto quando piove e non sai se giocherai o meno, oppure se l'incontro sarà posticipato. È complicato gestire l'attesa, ma io l'ho presa con molta calma e tranquillità, restando con Juan Carlos e con degli amici, guardando dei video e la MotoGp. Sono contento di aver potuto giocare e dell'affetto che ho ricevuto dalla gente di Roma”. Così Carlos Alcaraz dopo la vittoria all'esordio agli Internazionali Bnl d'Italia contro il connazionale Albert Ramos-Vinolas. L'inizio poteva nascondere qualche insidia, anche per le qualità di un avversario ben conosciuto. “Non cambia molto giocare con uno spagnolo o con un giocatore di un altro Paese, però di certo Albert lo conosco bene, siamo componenti del team di Davis e abbiamo già giocato contro. So che in condizioni lente può essere un rivale pericoloso perché è un gran giocatore da terra”. A proposito di connazionali, ce n'è uno che è stato numero 1 del mondo a sua volta e che adesso è la guida del nuovo fenomeno iberico.“Con Juan Carlos Ferrero ho una relazione che va molto al di là di quella normale tra giocatore e allenatore. Per me Juan Carlos è come un secondo padre, passo più tempo con lui che con mio papà... Per me è determinante avere questa relazione così solida fuori dal campo: lui mi insegna a essere una persona, oltre che un buon giocatore. E ha fatto tanti sacrifici per stare con me e farmi migliorare fin da quando avevo 15 anni, ha lasciato tutto per viaggiare con me e gli devo tutto”.Entrando nel dettaglio tecnico, c'è un piccolo particolare che Alcaraz non fa difficoltà a mettere in evidenza: “Essere imprevedibile in campo per me è molto importante e una parte di questa imprevedibilità dipende dal servizio. Per questo, a volte mi piace servire in kick esterno per buttare fuori dal campo l'avversario e giocare poi un diritto vincente. È una delle mie armi e voglio sfruttarla ogni volta che posso”.Anche solo giocando a Roma, Alcaraz è ridiventato numero 1. Ma cosa è cambiato rispetto alla precedente scalata? “Rispetto alla prima volta – sottolinea – sono passati diversi mesi e nel frattempo sono cresciuto, sono diventato un giocatore migliore. Ho più esperienza, ho vinto tanti match importanti e senza dubbio sono più maturo. Direi che nel giro di un anno sono diventato un giocatore totalmente diverso”. Infine, la dedica sulla telecamera e la spiegazione: “Forza Roma? Avevo un amico che giocava qui, per questo l'ho scritto ma non seguo tanto la Serie A”.
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