
Milano, 7 set. (Adnkronos) - Il gruppo Mediobanca avvia la collaborazione con l'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, sostenendo un programma integrato di protezione delle donne rifugiate e richiedenti asilo a rischio di violenza di genere in Italia. L'obiettivo primario è di garantire a tutte le persone sopravvissute o a rischio di violenza di genere un accesso sicuro e tempestivo ai servizi sanitari e psicologici, oltre al supporto legale e al successivo sostegno per l'accesso al mercato del lavoro. L'Unhcr ha stimato che a fine 2022 in Italia fossero circa 400.000 le persone sotto il proprio mandato. Tra loro le persone giunte nel nostro Paese dopo essere fuggite dalla guerra in Ucraina erano complessivamente oltre 173.000 e in maggioranza donne (53,3%). Nel 2023 è in crescita inoltre il numero di persone in arrivo via mare, un gruppo composto per l’11% da donne. Mediobanca investirà, insieme a Unhcr, sulla formazione di 1.600 professionisti, affinché possano offrire supporto adeguato alle persone vittime di violenza, sensibilizzando al contempo 3.250 donne su tematiche relative alla violenza di genere. A queste iniziative si aggiunge il sostegno (psicologico, medico e legale) a 1.300 donne a rischio o sopravvissute alla violenza di genere."Il rispetto dei diritti umani e la promozione dell'inclusione sono elementi costituenti della nostra politica Esg di gruppo. Poter sostenere questo importante programma di protezione al fianco di Unhcr ci consente di rinnovare il nostro impegno a supporto delle persone più fragili e vulnerabili in coerenza con i principi di diversità, equità e inclusione che sono parte integrante del piano strategico 'One brand one culture" commenta Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. "Siamo felici del supporto di Mediobanca volto a rafforzare il sostegno alle donne rifugiate e richiedenti asilo sopravvissute a violenza. Attraverso questo progetto molte più donne avranno la possibilità di accedere in maniera tempestiva ai servizi di cui hanno bisogno attraverso i quali potranno riprendere in mano il proprio futuro" dichiara Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia la Santa Sede e San Marino.
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