
(AdnKronos) - “A confermare che ci sarà solo caos – incalza Cutrone – è lo stesso emendamento, laddove prevede che questa norma non si applica in caso di contenziosi che dovessero sorgere fra committente e professionista, prima o dopo il rilascio del certificato. Varie le possibili conseguenze assurde, come l’aumento indiscriminato dei contenziosi, l’allungamento dei tempi di rilascio se a causa del contenzioso è stato nel frattempo sostituito il professionista, nonché il rischio che a un certificato già rilasciato venga all’improvviso sospesa la validità”.“Ci sono poi aspetti non chiari che alimentano incertezza – dice Cutrone - : la norma si applica solo alle nuove costruzioni e alle ristrutturazioni, o anche ai condoni edilizi di abusi commessi più di trent’anni fa? Come si fa a rintracciare il professionista dell’epoca? Chi può autocertificare un pagamento avvenuto nell’86? Questo non blocca le tante pratiche di sanatoria che si stanno definendo grazie alle nuove norme?”.“Insomma – conclude Cutrone – questa iniziativa parlamentare, comunque la si esamini, se voleva sostenere una causa condivisibile, cioè il contrasto agli inadempimenti finanziari dei committenti che interessa non solo i professionisti ma l’intero settore delle costruzioni, alla fine appare solo un parto malriuscito che, invece di portare beneficio ad una categoria, può solo danneggiare tutti, anche la corporazione che si vorrebbe favorire. I grillini, che sui temi della gestione del territorio hanno sempre mostrato una riconosciuta finissima sensibilità politica e condiviso con noi diverse battaglie - e noi con loro - , sappiano cogliere le nostre osservazioni, ritirino l’emendamento e avviino un confronto costruttivo con tutte le componenti della filiera dell’edilizia”.
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