
Milano, 2 ago. (AdnKronos) - L’accoglienza dei profughi non va in ferie. Anche questa estate Caritas Ambrosiana è pronta a collaborare con le istituzioni per l’accoglienza dei profughi, continuando a gestire la rete di appartamenti e strutture diffuse sul territorio e individuando nuovi posti a seconda dalle necessità. Tuttavia, l’ente ecclesiale esprime anche forti preoccupazioni per le conseguenze dell’applicazione del cosiddetto decreto Minniti che ha introdotto nuove disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale. Il punto controverso, spiega la diocesi di Milano in una nota, riguarda la procedura di notificazione nei centri di accoglienza che entrerà in vigore il 12 agosto. Il decreto convertito nella legge n.46/17 trasferisce ai responsabili delle strutture che accolgono richiedenti asilo il compito di comunicare formalmente agli ospiti gli atti assunti dalle Commissioni territoriali compresa, ad esempio, la decisione sugli esiti della loro domanda di asilo. "Desideriamo continuare ad offrire la nostra assistenza ai richiedenti asilo, collaborando lealmente con le istituzioni. Tuttavia dobbiamo segnalare che tale norma trasforma di fatto i responsabili dei centri di accoglienza, e indirettamente i parroci nel caso dell’accoglienza in parrocchia, in ufficiali giudiziari, con responsabilità penali e civili", spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. "Si tratta di un compito improprio che non possiamo sostenere e che modificherebbe la natura del nostro intervento pregiudicando il rapporto di fiducia instaurato con gli stessi ospiti", aggiunge.
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