
Palermo, 20 set. (AdnKronos) - Le cessioni di droga avvenivano dentro la struttura di accoglienza di cui gli extracomunitari erano ospiti. A riprendere la fiorente attività di spaccio sono state le telecamere sistemate dagli investigatori nel centro per i rifugiati. E' uno dei retroscena dell'operazione 'Smoke Down' condotta dalla Polizia di Stato di Agrigento che ieri ha portato all'arresto di cinque richiedenti asilo, accusati in concorso di numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo i primi accertamenti, il personale della sezione Antidroga della Squadra mobile, coordinato dal sostituto procuratore Carlo Cinque, ha proceduto all’installazione di alcune telecamere all’interno della struttura. Le indagini hanno permesso di far luce sui numerosi episodi di spaccio, filmando gli acquirenti che quotidianamente acquistavano hashish dagli ospiti del centro. I clienti bloccati una volta usciti dal centro sono stati controllati e trovati in possesso di svariate decine di dosi di sostanza stupefacente. In una occasione il personale della Squadra mobile, diretta da Giovanni Minardi, ha individuato e arrestato una donna di origine nigeriana che trasportava 1,4 chili di hashish destinati proprio a uno degli arrestati. In manette sono finiti: Musa Bayo, 24 anni, originario della Sierra Leone; Abdourahman Badjan, 21 anni; Marong Yankuba, 20 anni; Ali Secka, 23 anni; e Sarjo Fofana, 29 anni, tutti del Gambia. Dopo le formalità di rito sono stati condotti nel carcere di Agrigento.
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