
Roma, 26 set. (AdnKronos) - “Serve un piano nazionale per l’intermodalità ferroviaria in grado di definire il target, individuare le criticità, rimuovere gli ostacoli e raggiungere un obiettivo molto urgente: abbassare l’impronta ambientale dei trasporti, l’unico comparto industriale che non è stato finora in grado di ridurre le emissioni di Co2”. E’ l’appello lanciato da Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council intervenuto a Mercintreno, la manifestazione in corso oggi e domani a Roma sul trasporto ferroviario delle merci. Il Freight Leaders Council, l’associazione che raggruppa i maggiori operatori della logistica italiana, ha pubblicato lo scorso anno il Quaderno #25 sulla sostenibilità ambientale del trasporto e della logistica (scaricabile gratuitamente su freightleaders.org) con l’obiettivo di individuare azioni concrete per la riduzione delle emissioni. Tra le 6 proposte presentate al Governo e alle istituzioni, anche quella di predisporre un piano nazionale per l’intermodalità. Un’azione utile a mettere in chiaro le criticità e potenzialità del trasporto ferroviario delle merci in Italia. Una situazione ancora claudicante nel panorama europeo: oggi la quota modale del ferro per le merci in Italia è del 14,6% a fronte del 18% dell’Ue e contro l’85,4% della strada, dieci punti superiori alla media europea. Il ferrobonus, l’aiuto trimestrale che il Governo ha varato recentemente, è sicuramente un’azione positiva, ma insufficiente per una programmazione reale e duratura dell’intermodalità ferroviaria.
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