
Roma, 26 set. (Labitalia) - Oggi Fai, Flai e Uila hanno approvato l’ipotesi di Piattaforma per il rinnovo del CCNL degli operai agricoli e florovivaisti, che scadrà il 31 dicembre. Giovanni Mininni, segretario nazionale della Flai Cgil ha evidenziato alcuni punti della Piattaforma e alcuni dati del settore. "L’agricoltura - dichiara Mininni - è un settore che in questi anni di crisi è stato comunque punto di riferimento per l’economia italiana, penso ai numeri positivi del valore della produzione (51 miliardi di euro), dell’export (38,4 miliardi di euro nel 2016) e della stessa occupazione, con un aumento del numero degli operai agricoli dipendenti (oltre 1 milione) e delle giornate lavorate. Questi dati sostanziano la necessità di una contrattazione sempre più diffusa e da valorizzare, usando tutti gli strumenti a disposizione". "In questa piattaforma - prosegue Mininni - chiediamo di dare un nuovo ruolo alla bilateralità territoriale (EBAT/casse extra-legem) rispetto a quanto previsto dall’art. 8 della legge 199/2016, attivando convenzioni con Rete del Lavoro Agricolo di Qualità e spingendo per la creazione delle Sezioni territoriali; crediamo che sia necessario armonizzare le classificazioni del personale, previste dai Contratti Provinciali di Lavoro (CPL), a livello regionale, e chiediamo di escludere dagli appalti le attività manuali ed applicare ai lavoratori delle aziende appaltatrici il Ccnl Operai Agricoli e Florovivaisti e i CPL"."Questi rappresentano per noi alcuni elementi qualificanti. Di particolare rilievo è, inoltre, - chiarisce il sindacalista - l’articolo introdotto a tutela per le lavoratrici vittime di violenza di genere con percorsi di reinserimento nella vita lavorativa e sociale. E non ultime le richieste di aumento salariale, pari a + 4% per il biennio 2018/2019, che tutela i redditi dei lavoratori; richieste che ci sembrano congrue all’andamento del settore". "Tuttavia - conclude Mininni - questa fase di rinnovo è per noi caratterizzata anche da un elemento di criticità: i CPL sono scaduti da 21 mesi (31.12.2015) ed in alcune regioni o territori non sono stati ancora rinnovati; questo elemento va rapidamente recuperato per evitare una sovrapposizione dei livelli di contrattazione e tutelare la retribuzione dei lavoratori".
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