Palermo: sindaco Bagheria, fatta chiarezza, misura eccessiva e inopportuna

cronaca
AdnKronos
Palermo, 28 set. (AdnKronos) - "Sono sereno oggi come lo ero nei giorni scorsi. Mi è sembrata da subito una vicenda paradossale e una misura sproporzionata, eccessiva e quanto meno inopportuna dal punto di vista temporale. Sarebbe bastato acquisire alcuni elementi in più, gli stessi che io ho fornito al gip durante le oltre due ore di interrogatorio, per evitarla". A dirlo all'Adnkronos è il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, dopo la decisione del gip di Termini Imerese di revocare l'obbligo di firma a cui era stato sottoposto nei giorni scorsi. Il primo cittadino, indagato per turbativa d'asta, violazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio e falso ideologico, dopo aver ricevuto la notifica della misura si era autosospeso dal M5s. A chiedere la revoca erano stati al termine dell'interrogatorio di garanzia i legali del primo cittadino. "Oggi ho un pensiero in meno - aggiunge - e mi auguro che la stessa sorte tocchi anche ai dipendenti del Comune coinvolti. Per ogni capo di imputazione ho presentato un malloppo di carte e credo di aver chiarito ogni cosa. Lo dovevo a me e ai miei concittadini da cui in questi giorni ho ricevuto numerosi attestati di solidarietà".

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