
Venezia, 26 ott. (AdnKronos) - “Finalmente cambiano le regole per assicurare il diritto alla casa a chi ha veramente bisogno. Questa è una riforma di giustizia e solidarietà, perché le case pubbliche, realizzate con il denaro comune, sono e devono restare un patrimonio sociale, a disposizione di chi non ha davvero altri mezzi per riuscire a garantirsi un alloggio”. Manuela Lanzarin, assessore regionale all’edilizia pubblica del Veneto, esprime così la sua soddisfazione per il voto definitivo con cui il Consiglio regionale ha approvato le nuove norme in materia di edilizia pubblica e difende con convinzione gli obiettivi della riforma. “E’ una riforma qualificante di questa legislatura, che arriva a distanza di oltre vent’anni dalle regole attualmente in vigore. Avevamo il dovere di intervenire, e in fretta – scandisce l’assessore – di fronte alle condizioni in cui versa il patrimonio pubblico, i tassi di morosità, le liste di attesa, l’emergenza abitativa. La riforma interviene infatti sui criteri di accesso e sui canoni, introduce la novità della durata temporale dei contratti di locazione, responsabilizza gli amministratori delle Ater, i Comuni e, non ultimi, gli inquilini stessi”.“Le nuove regole – sottolinea l’assessore Lanzarin – dovranno mettere la parola ‘fine’ al fenomeno della morosità: attualmente un inquilino su tre non paga il canone, nonostante si tratti di importi poco più che simbolici, con indici di morosità che in alcune province del Veneto sfiorano il 50 % degli affittuari. La riforma impegnerà Ater e comuni a sostenere le fasce più deboli, ma non offrirà più alibi a quanti hanno trasformato un diritto sociale in un privilegio acquisito a vita”.
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