
(AdnKronos) - Per Vito Panzarella, segretario generale della FenealUil, che ha chiuso la manifestazione di Piazza SS Apostoli a Roma, con le delegazioni delle regioni del Centro Italia “rinnovare il contratto costituisce la premessa per garantire un futuro di qualità al settore delle costruzioni che più di tutti ha pagato il conto della crisi con disoccupazione e deregolamentazione". "Chiediamo - ha detto - alle controparti di accettare fino in fondo la sfida valorizzando l’occupazione stabile, riconoscendo le professionalità ed arrivando a definire un vero e proprio contratto di cantiere. Su questi temi siamo pronti a chiudere la trattativa”. Per Franco Turri, segretario generale della Filca Cisl, che ha chiuso la manifestazione di Napoli, con le delegazioni delle regioni del Mezzogiorno “occorre riconoscere il contratto collettivo dell’edilizia quale unico strumento di garanzia per i lavoratori e le imprese del settore attraverso l’azione contrattuale, negoziale, normativa ed il rafforzamento dell’attività del sistema bilaterale perché l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impegnati nel cantiere rappresenta un investimento per il futuro e non un costo”. Per Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, che ha chiuso la manifestazione di Torino, con le delegazioni del centro nord,“occorre un sistema che premi le imprese sane contro i tanti, troppi imprenditori che nella crisi hanno agito riducendo i salari, usando contratti collettivi non edili, ricorrendo al lavoro nero e grigio. Il contratto nazionale non è solo uno strumento di ridistribuzione, ma anche e prima di tutto uno strumento di politica economica, per combattere illegalità e rimettere il buon lavoro al centro di un modello di impresa e di mercato socialmente più giusto.”
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