
(AdnKronos) - Il documento, sottolinea Cna Balneatori, "rileva come in nessun Paese d’Europa la disciplina delle concessioni balneari possa essere definita ottimale e che, quindi, ogni riforma va adattata alle esigenze locali. In Italia deve tenere conto dell’esistenza di una larga disponibilità di spiagge ancora assegnabili: solo circa un quarto delle coste attualmente è occupato". Di conseguenza, osserva, "non possono essere invocati eventuali ostacoli alla concorrenza. I tradizionali rinnovi delle concessioni, inoltre, hanno spinto gli imprenditori a investire senza preoccuparsi della sostenibilità temporale dei loro sforzi. Proprio alla luce di queste considerazioni, lo studio suggerisce di agire su un 'doppio binario' che preveda di indire immediatamente gare solo per i tratti di litorale liberi".Per riassegnare tratti di costa già concessi, invece, sottolinea Cna Balneatori, "l’analisi chiede di riconoscere il legittimo affidamento agli attuali concessionari non solo perché hanno investito confidando nel rinnovo automatico di prassi ma anche perché la Direttiva Bolkestein prevede espressamente di rispettare le ragioni fondamentali di interesse generale e, quindi, le diversità esistenti finora tra un Paese membro e l’altro dell’Unione europea nella regolamentazione delle concessioni balneari. E non può essere usata per procedere a espropri di fatto".
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