
(AdnKronos) - Gli operatori che, viceversa, osserva l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, "sono sempre risultati a debito di imposta, per il nuovo meccanismo, inevitabilmente presenteranno una dichiarazione annuale a credito (il versamento dell’Iva di dicembre fatto il 16 gennaio non può considerare le fatture di acquisto ricevute dopo tale date e, quindi, tali fatture porteranno la dichiarazione annuale a credito) con ulteriori aggravi per il rilascio dell’eventuale visto di conformità".L’attuale disciplina, ha sottolineato Guido Beltrame, Consigliere dell’Odcec di Milano con delega alla fiscalità, "risulta particolarmente complessa sia per i contribuenti che per i professionisti e tutto è aggravato da un ritardo da parte dell’Agenzia delle Entrate che non ha ancora diramato la Circolare che dovrebbe chiarire i numerosi dubbi che ancora sussistono nonostante il termine del 16 gennaio sia ormai alle porte. Riteniamo, quindi, che la sensibilità sui temi fiscali che da più parti si sta manifestando in questo periodo elettorale debba riflettersi anche in un concreto mutamento di approccio da parte del futuro Legislatore". L’Odcec di Milano ritiene, infine, che l’art. 2 del D.L. 50/2017 sia in contrasto con la norma comunitaria e che pertanto, in futuro, le nuove disposizioni potrebbero ritorcersi contro lo Stato. A questo proposito è in fase di elaborazione un documento che evidenzierà queste tematiche e che sarà disponibile entro la fine del mese di gennaio.
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