
Roma, 17 gen. (AdnKronos) - Non più un problema ma un'opportunità, non più un intralcio ma una ricchezza: le infrastrutture e l'archeologia imboccano la stessa strada e condividono un cammino comune puntando sulla valorizzazione delle scoperte archeologiche che vengono portate alla luce durante i lavori sulle strade. E' questo il cambio di paradigma impresso dal protocollo firmato dall'Anas e dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Una vera e propria svolta se si considera che fino ad oggi i ritrovamenti erano ritenuti un'interferenza del passato, una presenza ingombrante, che annunciando un bene da tutelare, ritardavano la costruzione di un'opera funzionale al presente. L’accordo è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale è stato anche presentato il volume "L'archeologia di fa strada. Scavi, scoperte e tesori lungo le vie d'Italia". Presenti tra gli altri, il sottosegretario al Mibact Antimo Cesaro, il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, la direttrice generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio del Mibact Caterina Bon Valsassina, il presidente dell'associazione Archeolog Guido Perosino e la presidente del Comitato Scientifico di Archeolog Simonetta Stopponi. Il protocollo, avvalendosi di ArcheoLog Onlus, costituita nel 2015 da Anas con l’obiettivo di riqualificare i reperti archeologici, indica un percorso condiviso per individuare le opportune iniziative di valorizzazione volte alla migliore fruizione del patrimonio archeologico rinvenuto, al fine di incentivare processi virtuosi di sviluppo territoriale, anche tramite attività di raccolta fondi, che darà modo al territorio di divenire parte attiva delle iniziative individuate.
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