
Roma, 3 apr. (AdnKronos Salute) - Carenza di iodio: una condizione diffusa che ha possibili ricadute sull'organismo e sul metabolismo, come ipotiroidismo, spossatezza e sensibilità al freddo. Secondo una ricerca dell'Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi (Osnami), il 29% della popolazione mondiale è esposta alla carenza di iodio e in Italia il deficit riguarda il 12% della popolazione, più di un italiano su 10 (circa 6 milioni di persone). Il ministero della Salute è ormai da anni impegnato nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica attraverso campagne mirate. Perché nonostante in molti pensino che basti una passeggiata in riva al mare per fare il pieno di iodio, questo alimento si assume attraverso gli alimenti."L'insufficienza di iodio ha effetti negativi in tutte le fasi della vita - avverte Pietro Antonio Migliaccio, presidente emerito della Società italiana di scienza dell'alimentazione (Sisa) - La gravidanza e l'infanzia rappresentano le fasi più delicate, poiché la tiroide è indispensabile per un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale", ma "gli effetti di questa carenza nutrizionale si possono verificare in tutte le fasi della vita - ribadisce l'esperto - e senza un adeguato apporto di iodio il nostro metabolismo diventerebbe pigro, generando un gran numero di patologie, come il gozzo e l'ipotiroidismo".Fra gli alimenti amici ci sono i prodotti ittici, per esempio il tonno in scatola presente nel 94% delle dispense italiane (dati Doxa/Ancit, Associazione nazionale conservieri ittici): 100 grammi di prodotto forniscono in media 50-100 microgrammi di iodio, apportando l'11% del fabbisogno quotidiano.
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