
Roma, 30 apr. (AdnKronos) - Approda al Parlamento Europeo la petizione redatta dalla Fisascat Cisl nazionale per il riconoscimento dei diritti previdenziali dei lavoratori che svolgono la prestazione lavorativa in part time verticale ciclico, circa 100mila in Italia, con l'articolazione della prestazione lavorativa, a tempo pieno, solo su alcuni giorni del mese o di determinati periodi dell'anno. La richiesta della categoria cislina verte sul riconoscimento dell’anzianità contributiva per tutte le 52 settimane dell’anno a prescindere dai periodi per i quali sono versati i contributi e dunque sulla possibilità che i contributi da accreditare ai lavoratori in regime part-time verticale ciclico siano riproporzionati sull'intero anno a cui si riferiscono, anziché essere versati solo in relazione a prestazioni lavorative eseguite in una frazione di questo.Attualmente, spiega la Fisascat, l'Inps prevede un trattamento differenziato tra i lavoratori che effettuano il part time verticale ciclico e quelli che effettuano il part time orizzontale, riconoscendo a questi ultimi l'intera anzianità contributiva ed ai primi la sola anzianità relativa ai periodi lavorati. "La nostra è una battaglia di civiltà, l’effetto di questa situazione è che i lavoratori in regime di part time verticale ciclico hanno un trattamento peggiore rispetto ai lavoratori a tempo pieno visto che i periodi di interruzione della prestazione lavorativa non gioverebbero né ai fini della prestazione previdenziale, né dell'anzianità contributiva", ha stigmatizzato il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri.
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