
Roma, 3 mag. (AdnKronos) - Tempo scaduto. Lunedì prossimo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, convocherà nuovamente le forze politiche e i presidenti delle Camere al Quirinale per un terzo e ultimo giro di consultazioni. Se emergerà la possibilità di dar vita a maggioranze parlamentari in grado di sostenere un governo, diverse da quelle ipotizzate nelle settimane scorse e risultate impraticabili (centrodestra-M5S e M5S-Pd), bene. Altrimenti il Capo dello Stato darà un incarico per formare un esecutivo che arrivi almeno a dicembre, per approvare la manovra economica che consenta di neutralizzare il previsto aumento dell'Iva. E che se non riuscirà ad ottenere la fiducia in Parlamento porterà il Paese alle elezioni a fine estate.Difficile immaginare altre soluzioni. A meno che allo studio alla Vetrata i partiti non arrivino indicando un nome in grado di formare un governo che riesca ad ottenere alle Camere una maggioranza certa o si creino le premesse per far rivivere quelle formule che finora alla prova dei fatti si sono rivelate irrealizzabili. In altri termini, inutile parlare di esecutivo di minoranza; di gabinetto in grado di trovare comunque senatori e deputati disposti a sostenerlo; di alleanze tra centrodestra e Pd; di incarichi a questo o a quell'esponente politico. Scenari che Mattarella è disposto a prendere in considerazione soltanto se prospettati concretamente nelle sedi previste dalla Costituzione, a partire dalle consultazioni, indicando nomi e soprattutto numeri certi per quanto riguarda le possibili maggioranze.
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