
Roma, 18 mag. (AdnKronos) - Anfia accoglie "con favore l’approccio in due tempi della proposta e supporta l’idea di validare in un secondo tempo la fattibilità del target al 2030. Ciononostante, Anfia ritiene che i livelli di riduzione proposti dalla Commissione per il 2025 e il 2030, rispettivamente 15% e 30%, siano eccessivi e che non siano stati fissati tenendo presenti le specifiche caratteristiche del mercato dei veicoli industriali". Così l'associazione nazionale dopo che ieri è stata pubblicata, da parte della Commissione Ue, la proposta di regolamentazione riguardante la riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali (HDV – Heavy Duty Vehicles), parte importante di una più ampia strategia finalizzata ad un’ulteriore decarbonizzazione del trasporto stradale, "obiettivo su cui l’industria automotive è fortemente impegnata da decenni e i cui risultati sono evidenti". Essendo lo sviluppo prodotto dei veicoli commerciali pesanti che saranno in vendita nel 2025 attualmente in corso, rileva Anfia, "l’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 previsto per quella data è troppo stingente, considerato il breve lead-time per il raggiungimento di quello che è in assoluto il primo target mai stabilito. Sembrerebbe quasi che la Commissione abbia semplicemente preso i livelli di riduzione delle emissioni di CO2 già proposti per le autovetture e per i veicoli commerciali leggeri e li abbia assegnati anche ai veicoli industriali, senza rendersi conto delle fondamentali differenze tra questi comparti". In più, sottolinea Anfia, "il fatto che la riduzione delle emissioni del 15% entro il 2025 sia seguita da un ulteriore -15% al 2030, non è tecnologicamente realistico, dal momento che occorrerà tempo per lo sviluppo di tecnologie ancora più avanzate per l’efficientamento dei consumi di carburante".
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