
(AdnKronos) - (Adnkronos) - "I dati dei primi tre mesi del 2018 sono comunque positivi, anche se non come ce li attendevamo. Purtroppo il contesto nazionale e l’instabilità politica non hanno agevolato – il commento di Mario Pozza, presidente Unioncamere del Veneto –. In assenza di stabilità, infatti, gli investimenti mancano o sono limitati. Usando una metafora, il Veneto viaggia come un treno ad alta velocità ma le linee sono ancora quelle della bassa. Siamo la seconda economia del Paese e il nostro sistema produttivo mantiene buoni tassi di crescita: le esportazioni toccano il 50% della produzione, il Pil è sopra la media nazionale. In questo contesto non possiamo essere lasciati soli, urgono politiche di rilancio, un deciso piano industriale e finanziamenti".Le previsioni per il 2018, pur in presenza di indicatori positivi, lasciano tuttavia intravedere un rallentamento dei ritmi rispetto all’anno precedente. Il Pil del Veneto a fine 2018 dovrebbe attestarsi sul +1,7%, in linea con i livelli del 2017, complice una crescita italiana a velocità ridotta (+1,4%) rispetto ai principali partner dell’Unione europea (Spagna +2,8%, Germania +2,5%, Francia +2%). A confermare il rallentamento ci sono gli indicatori congiunturali dell’industria veneta con 10 addetti e più del primo trimestre: +3,2% produzione (era +6,2% nell’analogo periodo di un anno fa) contro la media del +4,1% del 2017; +3,5% fatturato contro la media +4,8% del 2017; +3,4% ordini interni contro la media +3,7% del 2017; +3,9% ordini esteri contro la media +5,9% del 2017. Le migliori performance si registrano per le piccole imprese e, in termini settoriali, per macchine ed apparecchi meccanici (+6,4%) e legno/mobile (+3,8%).
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