
(AdnKronos) - "Lo stesso Tria -prosegue Bersani- sta dicendo, mi pare di capire dai giornali perché qui in Parlamento non ti dicono niente: se non fosse il 2,4 taglieremo la spesa in corso di esercizio. Si può fare tutto in teoria ma chi ci crede? Un governo che sta impostando le cose così, poi fa dei tagli? Non ci credono i mercati, non ci crede l'Europa"."Io se fossi in loro nelle prossime settimane direi ok, non ci siamo capiti. Sappiamo, cara Europa e cari mercati, che avete dei dubbi. Restiamo convinti delle nostre previsioni, ma le abbassiamo un po': poi vedremo chi ha ragione. Riempiamo quel tanto di sforamento che faremo di investimenti in infrastrutture, e per quel che riguarda la spesa sociale chiediamo almeno per una parte un contributo di solidarietà straordinario, triennale, al 10 per cento della popolazione che ha migliorato le sue condizioni durante la crisi. Noi lo facemmo con l'eurotassa, poi l'abbiamo restituita: si può dire se potremo restituiremo. Io sostengo, e non credo di essere un sognatore, che la parte più abbiente degli italiani, i più ricchi in patrimonio e redditi, piuttosto di vedere l'Italia andare fuori dai binari accetterebbe. Ho ragione di credere che potrebbero pensare che sia meglio così che uscire dai binari"."Io la comporrei così. C'è sempre tempo per dire avevamo ragione noi, vedete? C'è più crescita. Ma prendiamo atto di una situazione, e non per i burocrati europei: per chi ci presta i soldi. Adesso la speculazione non si è ancora mossa perché non sa bene ancora dove scommettere. Ma già adesso i grandi fondi, che non possono correre rischi, stanno venendo via. Questo è il problema vero. Le prime a soffrirne saranno le banche. Non sto dicendo a questo governo, di cui non condivido nulla, che metto in discussione le loro buone ragioni. Dico tenetele pure ferme, giocatevele più avanti: ma cerchiamo di aggiustarla perché la gente comincia a essere preoccupata. E se lo percepisco io girando per strada voglio credere che partiti che sono nati sulla strada riescano a sentirlo", conclude.
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