
Milano, 25 ott. (AdnKronos) - Il rallentamento più accentuato del previsto nella crescita del Pil in Cina, passata dal 6,7% del secondo trimestre al 6,5% del terzo, ha rappresentato solo un’anteprima di ciò che ci attende in futuro. Lo evidenzia Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders, secondo cui "la lettura del dato ha spaventato i mercati e spinto i rappresentanti delle varie istituzioni a promettere sostegno all’economia. Tuttavia, riteniamo che un rallentamento ulteriore sia probabile: infatti, l’effetto dei dazi deve ancora manifestarsi e il settore immobiliare sta iniziando ad indebolirsi, come previsto da tempo. In aggiunta, la capacità delle autorità di adottare misure di sostegno potrebbe essere soggetta a più vincoli di quanto si pensi". Nel complesso, quindi, "l’outlook sulla crescita non è affatto positivo. I rappresentanti delle istituzioni come il ministro dell’Economia, Liu He, e il governatore della banca centrale, Yi Gang, hanno lanciato un appello a mantenere la calma e hanno promesso misure di sostegno. La prospettiva di un rinnovato stimolo monetario e fiscale - sottolinea l'esperto - sicuramente è ben accetta, dato il momento difficile che l’economia sta attraversando, ma crediamo che le autorità siano più vincolate di quanto credano i mercati".
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