Sanità: Cro Aviano, 'nessuna discriminazione per biologa palermitana'

Direttore Marcolongo, contatterò dottoressa per spiegarle come sono andate le cose

salute
AdnKronos
Roma, 12 feb. (AdnKronos Salute) - "Oggi contatterò la dottoressa per spiegarle come sono andate le cose e le dirò, essendomi confrontato con l’oncologo col quale è avvenuto il carteggio, che si è trattato di un fraintendimento innescato, in realtà, dal desiderio di offrire un consiglio e non certo una discriminazione". Così il direttore del Cro di Aviano, Adriano Marcolongo, ha ribadito questa mattina durante una conferenza stampa la posizione del Centro di Riferimento Oncologico dopo le polemiche sul caso delle mail discriminatore ("Figurati se prendiamo una di Palermo") arrivate per errore ad una biologa siciliana, Erminia Muscolino di Ficarazzi (Palermo), che aveva inviato il curriculum al Cro. "L’unico obiettivo dell’Istituto è poter contare sulle migliori professionalità del Paese e non importa certo da dove esse provengano - ha aggiunto Marcolongo, rivolgendosi ai quattro direttori di Struttura operativa complessa, siciliani, spontaneamente intervenuti all’incontro con la stampa - La dottoressa, quando sarà eventualmente bandita una borsa di studio di suo interesse, potrà candidarsi ed essere valutata per le 'skills', proprio come altri ricercatori. Ha scritto a un nostro medico allegando un curriculum ma, sappiamo bene, nel pubblico occorre partecipare a un concorso, che per inciso oggi non esiste. Le è stato comunque risposto di tenere presente, vista l’entità media delle borse erogate, che venire in Friuli Venezia Giulia potrebbe anch’essere anti-economico, poi ciascuno decide come crede. Ma ci tengo a spazzare via qualsiasi dubbio: nessuna discriminazione. Abbiamo fatto immediate verifiche interne e ho convocato il professionista".L’inesistenza di una procedura, ha spiegato ancora il direttore generale, non configura alcun comportamento eventualmente segnalabile ad altra autorità. "La frase di cui tanto si è detto e scritto in queste ore – ha concluso – è un frammento di una conversazione più ampia che non si è sviluppata simultaneamente ed è questo che ho detto all’oncologo stamattina, ossia che quando ci si relaziona occorre essere precisi nella successione dei passaggi logici. Per noi il caso è chiuso".

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