
(Adnkronos) - E allora anche su questo, sottolinea Rovere, "occorre fare chiarezza: certamente la riduzione dell’uso della plastica è positiva per il pianeta e noi siamo assolutamente a favore di politiche che vanno nella direzione di politiche che tutelano l’ambiente, ma dal punto di vista della salute pubblica in questo momento la vera emergenza è l’inquinamento dell’aria nelle nostre città, per il quale l’Italia è già stata deferita due volte alla Corte di Giustizia Europea (nel 2018 e di nuovo nel 2019 - per aver sistematicamente superato i valori limite di biossido di azoto in 10 città in cui vivono oltre 7 milioni di persone)".Per il presidente di Assoimmobiliare "occorre ribadire che il contributo del riscaldamento degli edifici all’inquinamento atmosferico è di gran lunga superiore a quello del sistema dei trasporti su strada, con un divario che è largamente cresciuto negli ultimi anni come mostrano chiaramente i dati Eurostat. Come ben sanno i Sindaci, le giornate di stop al traffico sono misure palliative che non risolvono il problema: occorrono invece interventi di larga scala sull’efficienza energetica degli edifici e sulla rigenerazione delle periferie". Guardando alla Legge di Bilancio, gli incentivi alle famiglie (ecobonus e sisma bonus), che pure dimostrano come la leva fiscale possa essere ben utilizzata per favorire gli investimenti (infatti hanno generato circa 28 miliardi di pil sia nel 2017 sia nel 2018), sottolinea, "non sono tuttavia sufficienti perché operano limitatamente agli immobili ad uso abitativo di proprietà dei privati".
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