
Roma, 5 dic. (Adnkronos) - Il primo punto fermo è che il maggioritario esce di scena. La maggioranza sceglie il proporzionale. Non quello puro, ma con 'correzioni' che scongiurino la frammentazione. Da qui in poi, tutto è da costruire. Collegi grandi o piccoli? Quante circoscrizioni? E come si eleggono i parlamentari: preferenze o liste bloccate? E via dicendo. Insomma, c'è tutta un'architettura da mettere in piedi e da concordare. A partire da come 'correggere' il proporzionale. Il grosso del Pd è per una soglia alta nazionale. Non tutti, però. Il vicesegretario dem, Andrea Orlando, ad esempio 'strizza' l'occhio alle forze a sinistra del Pd e sostiene il modello spagnolo dove la soglia è circoscrizionale. Questo modello favorisce i piccoli partiti che sarebbero a rischio di non superare una soglia nazionale del 4 o 5%. Osserva Federico Fornaro: "C'è un problema di rappresentanza. Con una soglia alta nazionale, il voto di oltre un milione di elettori non conterebbe... Occorre trovare formule che consentano anche ai partiti più piccoli di avere una rappresentanza". Nella prossima riunione già fissata per mercoledì prossimo, a quanto viene riferito da fonti parlamentari della maggioranza, saranno due i punti principali all'odg: il numero dei circoscrizioni e le modalità di selezioni dei candidati. "Noi -dice Marco Di Maio di Italia Viva- non abbiamo preclusioni né sulla soglia nazionale né su quella circoscrizionale. E nemmeno su come eleggere i parlamentari. Abbiamo solo due paletti: la parità di genere e la riconoscibilità dei candidati, insomma, no a liste lunghe".
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