
Venezia, 16 dic. (Adnkronos) - Le frodi creditizie mediante furto di identità - con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – continuano a crescere e ad avere un peso rilevante sull’industria del credito, in particolare sul credito al consumo. A questo riguardo, l’aggiornamento relativo al I semestre 2019 dell’Osservatorio CRIF-MisterCredit sui furti di identità e le frodi creditizie segnala quasi 16.700 casi, con una crescita del +36,7% rispetto al medesimo periodo del 2018 e un danno stimato che supera complessivamente i 77 milioni di Euro. Questo dato è oltremodo preoccupante se si considera che tradizionalmente la quota più rilevante dei casi si concentra nel periodo natalizio, ormai alle porte.Per quanto riguarda nello specifico il Veneto, sono stati ben 760 i casi di frode registrati nel I semestre 2019, quattro al giorno, contro i 528 del corrispondente periodo 2018 e i 377 del 2017, con un + 43,9%, dato che posiziona la regione al 9° posto della graduatoria nazionale guidata da Lombardia (con 2.305 casi), Campania (2.278) e Lazio (1.933 casi). A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Verona, con 177 casi (contro i 121 dei primi 6 mesi dell’anno passato), che la collocano al 28° posto nel ranking nazionale, davanti a Venezia (159 casi contro i 105 del 2018), Padova (135 casi) e Vicenza (134 casi).La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia che la maggioranza delle vittime (il 64,9% del totale, per la precisione) sono uomini. Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età, invece, si inverte la tendenza evidenziata nella prima metà dell’anno scorso: la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento dei casi sono, infatti, quelle dei 18-30enni (+23,2%) e dei 31-40enni (+6,4%) mentre diminuisce l’incidenza tra i 51-60enni (-11,0%) e gli over 60 (-15,7%).
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