
Palermo, 5 mag. (Adnkronos) - "Per quanto riguarda gli interventi con prestiti bancari, la Confederazione artigianato (Cgia) ha rilevato che meno dell’1 per cento delle imprese ad oggi ha un riscontro positivo. Apprendiamo che l’Irifs assumerà personale qualificato ma temiamo che questo non basti". A dirlo è leader della Uil Sicilia, Claudio Barone, per il quale "la Regione adesso deve intervenire per semplificare e rendere trasparenti le procedure per evitare, ad esempio, quello che è successo per la cassa integrazione in deroga. Una piattaforma informatica sbagliata e una incapacità di definire modalità chiare ed efficaci sta portando a esasperanti ritardi con famiglie monoreddito ancora in attesa del sussidio e che rischiano di dovere ricorre all’usura". "Se non si risolvono questi problemi non basta spostare il personale dando incentivi - dice ancora Barone -. Questa valutazione si ricollega al tema della improcrastinabile, ma troppe volte annunciata e mai realizzata, riforma della burocrazia regionale. Apriamo il confronto per il migliore utilizzo dei dipendenti, destinandoli dove serve e prevedendo veri piani formativi per valorizzare le professionalità. Anche lo smart working può essere, non solo una risposta all’emergenza sanitaria, ma una modalità strutturale di riorganizzazione che, se saputa utilizzare, può recuperare una maggiore efficienza e anche agevolare per esempio le donne con figli a carico". Ma al di là degli interventi sul personale secondo Barone "senza una rivoluzione culturale non otterremo niente". "Se l’amministrazione si tutela mettendo 'lacci e lacciuoli' per bloccare tutto e per evitare di assumersi responsabilità non abbiamo dove andare - conclude -. C’è bisogno di un quadro normativo chiaro che tuteli chi assume le decisioni e consenta di premiare chi vuole operare secondo le regole e non mettere vincoli inutilmente restrittivi".
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