
(Adnkronos) - Tuttavia, rileva l'Inapp, "l'impatto positivo potrebbe essere temperato dalle numerose differenze tra le imprese attive nel sistema economico italiano. Ad esempio, la spinta all'aumento dell'efficienza potrebbe essere minore per le imprese caratterizzate in partenza da minori capacità di adozione di innovazioni tecnologiche e organizzative; così come il carico di un subitaneo adeguamento ai minimi potrebbe essere troppo elevato per le piccole e micro imprese. Da ciò sembrerebbe emergere l’opportunità di una modulazione dei salari minimi sia in termini temporali sia in termini di livello sulla base di una appropriata considerazione dei parametri legati alle specificità delle imprese".La contrattazione collettiva di secondo livello, aggiunge l'Inapp, "dovrebbe essere in grado di tenere conto di tali fattori di eterogeneità, recuperando a livello aziendale o territoriale le differenze nel carico di adeguamento e costituendo anche un punto di riferimento per l'applicazione di un livello minimo legale del salario, nella prospettiva di utilizzare in modo complementare e coordinato i due modelli di determinazione del salario minimo: intervento legale e contrattazione collettiva".
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