Innovazione: Lifeed, con people analytics profilazione persone mentre si formano

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AdnKronos
Roma, 12 gen. (Labitalia) - Lifeed, la piattaforma di formazione aumentata digitale e real life che trasforma le transizioni di vita in efficacia professionale, annuncia la creazione di Lifeed people analytics, la divisione che si occupa di analisi quali-quantitativa in grado di trasformare informazioni destrutturate fornite dai dipendenti, in categorie di dati misurabili su emozioni e comportamenti: elementi fondamentali per la definizione di strategie per la crescita delle competenze, della produttività, per la creazione di piani di sviluppo personale coerenti e l’employer branding. A capo della divisione people analitycs è stata nominata Chiara Bacilieri specializzata in psicologia sociale e comportamentale, ricercatrice e docente presso l’Università Cattolica di Milano, con esperienza nell’analisi dei comportamenti e la psicologia dei consumi. I dati raccolti con questa metodologia permettono l’analisi e la misurazione della narrazione che le persone fanno di sé, della transizione che stanno vivendo, delle sfide, emozioni e comportamenti in azienda e fuori, di preferenze e competenze che esprimono non rispondendo a percorsi e domande chiuse. Emergendo dal racconto libero, con tutte le sfumature del discorso, i big data che emergono diventano live data, perché sono dati vivi, cangianti estrapolati da momenti di vita e aggregati. Per questo più efficaci per la gestione del capitale umano di una organizzazione, capaci di incidere su competenze e formazione, su crescita e soddisfazione delle persone. La metodologia che Lifeed ha messo a punto travalica i limiti di indagini sul clima aziendale o analisi di scenario per essere vera e propria formazione basata però su due elementi centrali: big data e narrazione libera. Apparentemente si tratta di due elementi inconciliabili ed è proprio in questa piega che si nasconde la vera innovazione apportata da Lifeed che trasforma informazioni destrutturate dense di significato e ricche di sfumature in dati misurabili che aiutano l’organizzazione a fare emergere competenze, crea motivazione ed engagement, misura l’impatto della formazione stessa sulle competenze, permette di costruire piani di sviluppo che si fondano sulla dimensione identitaria delle persone."In un momento - ha dichiarato Riccarda Zezza, fondatrice di Lifeed e ceo della società - in cui la transizione generata dal covid19 ha messo in luce in modo definitivo la complessità preesistente tra vita e lavoro, mentre il distanziamento ha isolato le persone molte aziende hanno compreso la necessità di ascoltare in modo più ampio le persone della propria organizzazione. Conoscere le proprie persone è oggi importante quanto conoscere i propri clienti e consumatori, e i sondaggi tradizionali non sono in grado di monitorare questa complessità". "I nostri percorsi formativi - ha ricordato - basandosi sulla vita e sulla narrazione che le persone fanno di sé per far emergere in modo naturale le competenze soft che allenano, sono una fonte di dati 'vivi', dinamici e destrutturati che la nostra divisione Lifeed people analitycs estrae, aggrega e analizza, rivelando alle organizzazioni la ricchezza nascosta nelle loro persone. Un'indicazione importante per gli hr manager e i leader all'interno delle organizzazioni: conoscere non solo le competenze, ma anche i bisogni, le aspirazioni, le dimensioni identitarie e i tratti caratteriali delle persone, fa crescere l’organizzazione".

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