
Città del Vaticano, 13 feb.(Adnkronos) - Un “raffinato equilibrio” nel nuovo governo Draghi. Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e fine osservatore delle dinamiche politiche, non vuole sentire parlare di ‘ammucchiata’ relativamente alla scelta dei ventitré ministri che aiuteranno il presidente del Consiglio a portare l’Italia fuori da una “crisi importante e rischiosa”. In una intervista all’Adnkronos, riflette il gesuita spin doctor del Papa: “Questo momento di ‘promiscuità’ forzata che stanno vivendo i partiti arriva a seguito della crisi politica che ha rivelato anche una crisi di identità. Questa sorta di promiscuità diventa il vero banco di prova in cui le varie forze potranno in qualche modo riscoprire se stesse e riscoprire, quasi come in un’Arca di Noe’, anche i propri istinti naturali”.Gli scontenti e ipercritici parlano di una ‘ammucchiata’: “ Questa soluzione non mi sembra una ammucchiata ma fa molto leva sulla figura del presidente del Consiglio e sulla Costituzione. È un governo sulla Costituzione e quindi obiettivo di fondo è il Paese e il bene comune, al di là delle singole posizioni ideologiche. E’ una soluzione peculiare - annota Spadaro - per una situazione molto peculiare". Certo, aggiunge, “ci sono dentro tutti, ma il momento è estremamente delicato e quindi c’è un bene più generale della Nazione che chiede a forze molto diverse tra loro - e che è un bene che mantengano le differenze - di convergere per il bene comune. Questa situazione è così delicata che richiede attenzione speciale". Il pensiero del gesuita va ovviamente ai vaccini anti Covid, all’economia del Paese, per citare alcune emergenze importanti. Padre Spadaro parla di un equilibrio realizzato dall’ex presidente della Bce. “C’è un equilibrio che Draghi ha trovato. Non era facile, ogni equilibrio di questo genere è criticabile chiaramente però il suo punto di vista è equilibrato perché di fatto ha un po’ spuntato le punte. Certamente non è presente una dimensione nettamente sovranista - annota padre Spadaro pensando ad esempio alla scelta di Giorgetti tra i ministri e non di Salvini - ; c’è una dimensione di equilibrio, e di competenza soprattutto, che garantisce questa fase delicata che non può durare a lungo ma che deve potere aiutare l’Italia ad uscire da un momentino di crisi delicata e rischiosa”.
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