Pd: Gori, 'dobbiamo ritrovare autonomia e orgoglio'

politica
AdnKronos
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Indicare Giuseppe Conte come leader dello schieramento, "a me è parsa una manifestazione di debolezza, così come il costante, ossessivo insistere sull'alleanza con 5 Stelle e Leu. Io credo si debba partire dal Pd. Dai nostri valori, dalla nostra visione di società, dalle istanze che vogliamo rappresentare. Le alleanze vengono semmai dopo, così come la scelta del leader che ci rappresenti. Dobbiamo ritrovare l'autonomia e l'orgoglio del Partito democratico. E crescere: nessun partito che si barcameni tra il 18 e il 20 per cento può pensare di guidare il Paese". Lo afferma il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in un'intervista a 'La Stampa', sottolineando che il partito "ha sostituito la vocazione maggioritaria delle origini con una vocazione minoritaria" e denunciando "alcuni abbagli: l'appartenenza del M5S al campo della sinistra, la sopravvalutazione del Movimento, Conte come 'punto di riferimento dei progressisti', il complotto del 'salotto buono della borghesia italiana': prevale una lettura politicista, per certi versi immaginifica, a tratti molto ideologica. Ma la realtà è diversa". "La chiusura sull''asse' con Leu e 5 Stelle rischia di allontanarci dal cuore dell'esperienza di governo guidata da Draghi e dalla possibilità di allargare il consenso del Pd. L'agenda di Draghi -fatta di europeismo, scuola, giovani, lotta alla povertà, crescita attraverso la transizione ecologica e digitale, tutela del lavoro precario, modernizzazione dello Stato- è un'agenda democratica e riformista, che il Pd dovrebbe sostenere con forza e intestarsi per costruire nei prossimi due anni un'offerta politica coerente".

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