Lingua italiana: Accademia Crusca, 'Si dice e si scrive cibersicurezza'

cronaca
AdnKronos
Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - Non si scrive "cybersicurezza" ma "cibersicurezza". Il verdetto è stato pronunciato dall'Accademia della Cusca, che ricorda "l'importanza" di utilizzare un corretto linguaggio italiano scritto nella pubblicazione amministrazione. Il gruppo Incipit della secolare istituzione fiorentina, incaricata di custodire 'il tesoro' dell'idioma di Dante Alighieri, ha passato in rassegna il decreto legge "con disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza", approvato al Consiglio dei Ministri lo scorso 10 giugno, segnalando "l'inopportunità del termine cybersicurezza, che compare nel titolo e poi (per altre 95 volte) nel testo del decreto".L'Accademia della Crusca, presieduta dal professore Claudio Marazzini, spiega che in italiano si deve usare "ciber-" e non "cyber-" per comporre parole nuove. A tal proposito, con un comunicato, si ricorda che il precedente decreto del presidente del Consiglio Dei Ministri n. 131, del 30 luglio 2020, si intitola "Regolamento in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica".L'introduzione di "un ibrido italo-inglese come cybersicurezza (calcato sull'inglese cyber security) - spiega la Crusca - oltre a porre problemi di pronuncia determina anche una incoerenza terminologica che si formerebbe nel corpus legislativo". Da qui l'invito "agli organi legislativi a far uso delle risorse della lingua italiana e a ripristinare al suo posto la locuzione 'sicurezza nazionale cibernetica' o a sostituirlo con cibersicurezza".

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