
Roma, 21 ago. (Adnkronos) - "Un anno fa le prospettive per i mercati finanziari messicani erano piuttosto cupe. Tuttavia, 12 mesi dopo, la situazione è cambiata significativamente". A sostenerlo è Pablo Riveroll, Head of Latin American Equities di Schroders in un report dedicato al Messico. Nel secondo trimestre, osserva, l'economia è cresciuta del 19,7% su base annua e il forte rimbalzo dell'economia statunitense ha costituito un importante fattore di supporto. "Infatti, le consistenti rimesse dei cittadini messicani che lavorano negli Stati Uniti hanno assicurato un ulteriore sostegno", rileva.La fiducia dei consumatori, sottolinea l'analista, "sta migliorando e anche l'abolizione delle restrizioni dovute al Covid sta avendo un effetto positivo. Su base trimestrale, la crescita è stata dell'1,5%, guidata da una ripresa più significativa nei servizi. Nonostante l'ultima ondata di casi di Covid-19, la ripresa a medio termine dovrebbe essere sostenuta dall’implementazione della campagna di vaccinazione, che, sebbene sia stata più lenta rispetto ad altri Paesi, sta comunque progredendo. In questo contesto, il Fmi ha recentemente aumentato le prospettive di crescita per il Messico e prevede un'espansione del 6,3% per quest'anno".La banca centrale del Messico, rileva Riveroll, "ha seguito una linea molto ortodossa durante la pandemia, tagliando i tassi di 300 pb al 4% per fornire sostegno all'economia e ha fatto ricorso a una linea di swap con la Fed per garantire il buon funzionamento dei mercati finanziari. Con la ripresa dell'economia e l'inflazione in crescita, a giugno il policy rate è stato alzato di 25 pb, al 4,25%".
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