
Roma, 22 nov. (Adnkronos) - "Le battaglie contro le mutilazioni genitali e i matrimoni precoci e forzati hanno visto da sempre l’Italia in prima linea. Così come è fondamentale riflettere, non solo a livello internazionale ma anche in casa nostra, sul rapporto fra violenza e appartenenza religiosa, soprattutto con riferimento alle donne immigrate. Maltrattamenti fisici, limitazioni nell’abbigliamento, divieto di andare a scuola, imposizione di matrimoni non voluti, abusi e omicidi vengono giustificati dagli autori perché ritenuti conformi alla religione o alla cultura del Paese di origine. Un assunto inaccettabile perché nessuna cultura può definirsi tale se contempla la violenza sulle donne: è un concetto che non dobbiamo aver paura di ribadire con forza". Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, in un videomessaggio inviato al convegno 'Non più sole - La drammatica attualità della violenza contro le donne' in corso alla Camera, in vista della celebrazione, il prossimo 25 novembre, della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne."Così come dobbiamo sostenere -ha aggiunto la premier- il desiderio di libertà e le battaglie che, in alcune Nazioni, dall’Afghanistan all’Iran, le donne stanno portando avanti con coraggio e determinazione e per rivendicare il proprio ruolo nella società".
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