
Milano, 16 feb.(Adnkronos) - Massaggi 'hot' e un 'happy ending' con la mannaia finito con un uomo gravemente ferito, sono stati il punto di partenza di un'indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Desio, che hanno proceduto a sottoporre a sequestro preventivo un centro massaggi nella cittadina in provincia di Monza Brianza, risultato di proprietà di un 43enne di origini cinesi. L'uomo aveva alle spalle un curriculum giudiziario inerente la commissione di reati contro la persona, prostituzione, falsità personale e ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.Tutto ha avuto inizio lo scorso mese di ottobre, quando a seguito di una richiesta telefonica pervenuta al nue112 i carabinieri sono intervenuti per una aggressione nei confronti di un 22enne originario del Kenya, picchiato e ferito in varie parti del corpo. In quella circostanza, la vittima aveva riferito di aver contattato una donna tramite un sito di incontri, per consumare un rapporto sessuale. Dopo aver pagato anticipatamente la prestazione, l'aveva raggiunta all’interno del centro massaggi, come concordato. L'accordo, però, era stato vanificato dalla donna che ha compromesso la natura della prestazione dapprima concordata ed elargita. Per questo il giovane aveva chiesto indietro i suoi soldi, venendo però aggredito a bastonate dalla donna e a colpi di mannaia dal marito di lei.Le indagini dei carabinieri hanno consentito subito di risalire alla coppia, di origini cinesi, la cui base logistica era appunto il centro massaggi. Al suo interno, i militari hanno ritrovato materiale riconducibile all’attività di prostituzione, rendiconti e documentazione probante, oltre al bastone e alla mannaia utilizzati dai due indagati che sono stati quindi arrestati per lesioni personali aggravate in concorso e denunciati per violazioni in materia di immigrazione. Gli accertamenti condotti dall’Arma hanno consentito inoltre di ricostruire l'attività del centro, scoprendo che una dipendente, anch’essa orientale 37enne, era costretta da anni a prostituirsi e tutti i proventi venivano incassati esclusivamente dal titolare del centro. Così il tribunale di Monza ha emesso un decreto anche per il reato di sfruttamento della prostituzione. La coppia è stata anche segnalata al nucleo ispettorato del lavoro carabinieri per ulteriori accertamenti connessi a presunte irregolarità lavorative.
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