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Fmi: Shadow banking sempre più centrale ma attenti a vulnerabilità

economia
AdnKronos
Roma, 5 apr. - (Adnkronos) - Lo Shadow Banking, o più esattamente gli intermediari finanziari non bancari, "svolgono un ruolo chiave nel sistema finanziario globale, migliorando l'accesso al credito e sostenendo la crescita economica" : questo segmento "ha registrato una crescita spettacolare dopo la crisi finanziaria globale" e al momento detengono una quota di attività finanziarie globali salita a quasi il 50 per cento del totale, anche per via della 'stretta' sulla regolamentazione e sulla vigilanza del sistema bancario"; Lo segnala il Fondo Monetario Internazionale in un capitolo del Global Financial Stability Report in cui osserva che questo processo che ha reso le banche 'tradizionali' "più resilienti ma ha finito con lo spingere gli asset verso altri segmenti del sistema", segmenti "le cui vulnerabilità finanziarie potrebbero essere aumentate negli ultimi anni, a causa dei bassi tassi di interesse".Lo studio mostra come le tensioni per questi intermediari non bancari "tendono a emergere in casi di leva finanziaria elevata, disallineamenti di liquidità e alti livelli di interconnessione che possono estendersi ai mercati emergenti". "Ciò - continua l'analisi del Fondo - implica che le crescenti tensioni geopolitiche tra i paesi potrebbero causare deflussi di capitali transfrontalieri, compresi gli investimenti diretti, con effetti più evidenti per i mercati emergenti beneficiari e le economie in via di sviluppo che per le economie avanzate"."Nell'attuale contesto di alta inflazione e condizioni finanziarie più rigide, le banche centrali possono dover cercare equilibri complessi e impegnativi, tra affrontare i rischi per la stabilità finanziaria e raggiungere gli obiettivi di stabilità dei prezzi" spiega l'Fmi invitando "come prima linea di difesa" a definire "una solida sorveglianza, regolamentazione e supervisione" di queste strutture con una particolare attenzione a "colmare le principali lacune nei dati, incentivare la gestione del rischio da parte degli intermediari, stabilire una regolamentazione adeguata e intensificare la vigilanza". Le banche centrali in qualità di prestatore di ultima istanza potrebbero dover intervenire se un intermediario finanziario sistemico è sotto stress" ma con prestiti che - conclude il Fondo -"dovrebbero essere a discrezione della banca centrale, completamente garantiti e accompagnati da una maggiore supervisione di vigilanza".

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