Anziano picchiato e rapinato a Padru
I carabinieri arrestano tre persone

di Davide Mosca

OLBIA. Figura anche il nome del nipote tra gli arrestati per la rapina e aggressione ai danni di M.M., pensionato di 76 anni di Padru avvenuta nella notte del 29 ottobre 2016 all'interno della sua abitazione nella cittadina gallurese. Questa mattina le porte del carcere di Bancali a Sassari si sono aperte per tre persone: il 37enne Gian Franco Secchi di Padru, legato da parentela con l'anziano, e gli olbiesi Salvatore Carta di 45 anni e Smeraldo Luzzi di 47 anni, tutti con precedenti penali e ritenuti dai Carabinieri del Reparto territoriale di Olbia responsabili dei reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati stamane, nel corso di una conferenza stampa presso il reparto territoriale di Olbia, alla presenza del maggiore Saverio Aucello titolare delle indagini, del maggiore Emanuele Fanara comandante del reparto operetavito del provinciale di Sassari del Tentente Andrea Asuni comandante del Norm di Olbia.

L'episodio che scosse la comunità di Padru fu di grande violenza: Miscera venne aggredito nella notte, intorno alle 2.30, mentre si trovava a letto, legato con del nastro adesivo e picchiato selvaggiamente al volto. I malviventi riuscirono ad impossessarsi di un bottino di 14 mila euro in contanti che il pensionato teneva all'interno di un borsello, due bancomat con i relativi pin e un libretto postale. I rapinatori fuggirono attraversando il cortile dell'abitazione. Mario Miscera, nonostante le ferite riportate e lo stato confusionale, riuscì a liberarsi dal nastro adesivo e a chiamare il 112. Sul posto giunsero tre pattuglie dei Carabinieri e l'ambulanza del 118 che accompagnò l'uomo al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Olbia. Per tre mesi gli uomini dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Sassari, Giovanni Porcheddu, hanno vagliato spostamenti e tenuto sotto controllo i sospettati, fino a giungere alla loro identificazione, anche grazie alla collaborazione con i RIS di Cagliari.

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