OLBIA. Centinaia di articoli contraffatti della prestigiosa marca britannica Richmond e venduti normalmente in un negozio di Porto Cervo. Lì dove "teoricamente" ci si sente al sicuro e lontani dagli "imbrogli" e dalle "truffe". E' quanto è stato scoperto dalla guardia di finanza di Olbia che ha visto partecipe anche la rinomata casa britannica affiancare i militari nelle indagini. I Baschi Verdi di Olbia hanno individuato un negozio di abbigliamento, nel centro della località turistica dei vip, che vendeva capi ed accessori di abbigliamento, quali abiti, t-shirt, giacche, borse, scarpe e profumi, riportanti il noto brand creato alla fine degli anni 90 dal famoso stilista britannico.
Le successive indagini hanno conetito quindi il rinvenimento e sequestro, di 6.935 articoli recanti marchi contraffatti. La merce, che non proveniva dai canali produttivi e distributivi dei titolari dei marchi, evidenziava vistose anomalie: assenza di etichette sulla provenienza, composizione e specifiche previste dal Codice del consumo, etichetta del marchio evidentemente sovrapposta a precedenti etichettature, bottoni e minuterie metalliche prive del marchio, grucce di sostegno con marchio di linee diverse rispetto a quelle dei capi esposti e, addirittura, capi recanti più etichette con brand diversi.
Al termine delle attività, la titolare della boutique S.V., di anni 46 ed originaria di Cavalese (TN), è stata denunciata all'Autorità Giudiziaria di Tempio Pausania per i reati accertati connessi alla vendita di merci recanti marchi contraffatti.
L'operazione in argomento rientra nel dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all'abusivismo commerciale adottato dal Comando Provinciale di Sassari, finalizzato a colpire quei fenomeni, come la contraffazione e la violazione del diritto d'autore, che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.
Le successive indagini hanno conetito quindi il rinvenimento e sequestro, di 6.935 articoli recanti marchi contraffatti. La merce, che non proveniva dai canali produttivi e distributivi dei titolari dei marchi, evidenziava vistose anomalie: assenza di etichette sulla provenienza, composizione e specifiche previste dal Codice del consumo, etichetta del marchio evidentemente sovrapposta a precedenti etichettature, bottoni e minuterie metalliche prive del marchio, grucce di sostegno con marchio di linee diverse rispetto a quelle dei capi esposti e, addirittura, capi recanti più etichette con brand diversi.
Al termine delle attività, la titolare della boutique S.V., di anni 46 ed originaria di Cavalese (TN), è stata denunciata all'Autorità Giudiziaria di Tempio Pausania per i reati accertati connessi alla vendita di merci recanti marchi contraffatti.
L'operazione in argomento rientra nel dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all'abusivismo commerciale adottato dal Comando Provinciale di Sassari, finalizzato a colpire quei fenomeni, come la contraffazione e la violazione del diritto d'autore, che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.
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