
Milano, 3 mar. (AdnKronos) - Germinal Bio punta sugli Usa e non solo: l'azienda, che fattura 37 milioni di euro l'anno di cui 25% dall'export, mira a incrementare i ricavi attraverso il commercio estero e nuove joint venture. Con Germinal Organic - ramo della società - spera che il mercato statunitense "si riveli il 'colpo d'ala'" garantendo al gruppo, da 40 anni nel settore del bio, "crescite maggiori rispetto a quelle che abbiamo in Italia e in Europa". Lo afferma Paolo Pisano, direttore commerciale del gruppo MangiarsanoGerminal, interpellato dall'Adnkronos. Il settore in Italia vale oltre 3 miliardi di euro nel 2016, +14% rispetto all'anno precedente, mentre negli Stati Uniti - valgono il 50% del bio nel mondo - le vendite hanno toccato 39,7 miliardi di dollari, secondo gli ultimi dati disponibili. "Questo enorme mercato - spiega - sembra avere margini di crescita maggiori di quello europeo e nostrano. Abbiamo costituito una società negli Stati Uniti, ma preferiamo non esprimerci in termini di cifre perché ci sembra prematuro. Con la capacità produttiva che abbiamo che ci permette di spaziare, all'interno dei prodotti bio anche tra i prodotti senza latte, o glutine o uova, abbiamo ottime prospettive". Una "nuova avventura" per la quale "abbiamo creato una forza vendita dedicata esclusivamente all'export, con cinque figure espressamente dedicate. Abbiamo reclutato una società americana ben organizzata e inserita nel mercato. La produzione invece rimarrà in Italia". In programma non solo assunzioni, ma anche "joint venture", annuncia il direttore commerciale del gruppo che conta 14 certificazioni, tra cui anche quelle religiose per il cibo halal e kosher, e che già conta su numerosi partner commerciali in Cina, Australia, Emirati Arabi, Russia e Sudafrica.
Leggi anche