
Milano, 6 lug. (AdnKronos) - "L’intervento sul lavoro a termine è un errore e la strada scelta per ridurre il precariato non è quella corretta. Si sta facendo decisamente un passo indietro, con una riforma che guarda al passato e non al futuro". Lo afferma commentando il dl Dignità l'avvocato Fabrizio Daverio, socio fondatore dello Studio legale Daverio & Florio, specializzato nel Diritto del Lavoro e nel Diritto della Previdenza Sociale. A suo avviso, i motivi sono principalmente tre: "innanzitutto le 'causali' pretendono di definire le casistiche, ma ogni caso aziendale fa storia a sé, in quanto le ragioni per apporre il termine possono essere le più varie e diverse". "In secondo luogo - aggiunge il giuslavorista - in tutti i periodi in cui sono state in vigore le 'causali' sono sempre sorte liti in numero elevatissimo: questo perché è sempre opinabile individuare ciò che è 'ordinario' o 'straordinario' o 'non programmabile', come vorrebbero fare le 'causali'. Infine, per evitare gli abusi del lavoro a termine il rimedio più efficace resta quello della definizione del limite percentuale dei contratti a termine, e cioè il limite pari al 20% dell’organico, che è già in vigore, e del periodo massimo di durata complessiva"."E non va dimenticato che la decretazione d’urgenza (senza che vi fosse alcuna reale urgenza) può far sì che molte aziende debbano decidere in pochi giorni come gestire le novità su proroghe e rinnovi dei contratti a termine" conclude Daverio.
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