
(AdnKronos) - Dal Rapporto Coop, sottolinea Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop, emerge "la fotografia di un'Italia che fa fatica", a cui corrisponde "un atteggiamento dei consumatori. Aumentano le disuguaglianze e il rischio è che anche nei prossimi mesi si ripresenti una stasi dei consumi. Coop cerca di rispondere a tutti questi cambiamenti, sia sul lato della convenienza dell'offerta, sia della continuità del lavoro e dei suoi dipendenti, sia in termini di iniziative soprattutto sul versante della legalità". Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, spiega che "stiamo vivendo una fase di grandi tensioni in ambito sociale ed economico. La crescita si è quasi fermata e i consumi reali del primo semestre sono in calo. L’incertezza e il malessere riguardano una parte sempre più consistente della società italiana. Se guardiamo al mercato della grande distribuzione in Italia è evidente che è uno dei più complessi d’Europa, non solo perché cresce di meno ed è il più affollato, ma anche perché è sottoposto a oscillazioni anche repentine dei comportamenti dei consumatori". Nel medio termine, secondo quanto emerge dal Rapporto Coop 2018, crescono soprattutto i consumi legati alle comunicazione, che spesso sono gratuiti, e al digitale (+2,6%), le spese obbligate come casa e salute (quasi 40 miliardi di euro per la spesa sanitaria privata in Italia nel 2017) e per chi può permetterseli crescono i servizi per la persona e il tempo libero, con la ristorazione e i viaggi). Calano negli ultimi anni l’abbigliamento e le calzature (-4,8%) e i trasporti (-14,9%).Gli italiani adottano quindi comportamenti diversi a seconda delle disponibilità economiche ma anche del luogo in cui vivono, dell’età e dell’occupazione che hanno, del livello di istruzione e del loro stesso approccio alla vita. Il 17% degli italiani (18-65enni) sono definiti dal Rapporto Coop 'esploratori', dediti alla sperimentazione continua del nuovo, "qualche volta senza un concreto, reale, costrutto". Al polo opposto si collocano i 'nostalgici' (26% del campione), che "complice una condizione economica più incerta, mostrano una netta insoddisfazione per il lavoro e la vita in generale".
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