
Oricola, 25 nov. (Adnkronos) - Un impatto economico annuale di 180 milioni di euro, 40 mln come conseguenza della plastic tax e 140 mln per effetto della sugar tax, così come formulate oggi. La stima riguarda la produzione italiana di Coca-Coca Hbc Italia, principale produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company in Italia. Per illustrare le conseguenze di questi numeri sulle attività sviluppate nel nostro Paese, l’azienda ha incontrato oggi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali nello stabilimento abruzzese di Oricola."Il combinato disposto di plastic tax e sugar tax di cui si sta discutendo in finanziaria per Coca-Cola Hbc Italia pesa 180 mln di euro, una cifra spropositata con la quale è difficile ragionare in questo momento", dice Giangiacomo Pierini, direttore Affari Istituzionali Coca-Cola Hbc Italia sottolineando che "la tassa sullo zucchero è più una 'tassa sulla dolcezza' visto che sono comprese tutte le bevande dolci con o senza zucchero, con o senza calorie"."Stiamo valutando diverse opzioni per rispondere ad una tassa che prevede, ad esempio, un aumento della materia prima, il Pet, del 110%: aumenti di costo di questo tipo non possono essere assorbiti dalla struttura industriale presente sul Paese - continua - In questo momento abbiamo tre stabilimenti di produzione di bevande gassate uno al Nord, a Nogara, vicino a Verona, uno a Oricola e uno a Marcianise in Campania, i due stabilimenti del Centro e del Sud sono quelli più a rischio". Lo stabilimento di Oricola produce solo bevande gassate in Pet e - segnala l'azienda - non è riconvertibile. Inaugurato nel 1988, con cinque linee produttive produce circa 230 milioni di litri di bevande all'anno e conta 286 dipendenti diretti e un indotto di oltre 1700 posti di lavoro."Noi vorremmo continuare a parlare di investimenti come abbiamo fatto negli ultimi 10 anni e ci troviamo costretti a valutare scenari contrari: ipotizziamo, da un alto, un aumento dei prezzi, dall'altro, un rischio per l'occupazione in Italia negli stabilimenti più esposti a questa doppia tassazione che è pesantissima per noi e per l'intera industria delle bevande analcoliche", continua. Da qui l'appello: "Al governo chiediamo di sedersi a un tavolo e di discutere con noi perché queste tasse non vanno né nella direzione di migliorare la tutela dell'ambiente né l'obesità".Preoccupazione per lo scenario presentato, con particolare attenzione alla situazione dello stabilimento abruzzese, è stata espressa dalle autorità locali. "Se vogliamo conservare in Italia la produzione industriale e non farla delocalizzare in altri Paesi dove c'è una competizione aggressiva sul piano fiscale, di damping sociale, economico e così via... dobbiamo evitare di creare tassazioni che scoraggino l'iniziativa e che rischiano di far chiudere un'impresa; se chiudesse questa impresa noi avremmo tra il 2 e il 3% in più di disoccupazione nella nostra Regione - sottolinea il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio - la Regione fa un appello a Parlamento e governo perché facciano attenzione a non introdurre tasse che possono peggiorare la nostra competitività industriale". Il sindaco di Oricola Antonio Paraninfi esprime "la preoccupazione del territorio che affronta una fase non tranquilla sul fronte dell'occupazione" e chiede alle istituzioni nazionali di "salvaguardare i posti di lavoro e di aiutare sia i lavoratori sia chi dà lavoro"."Noi abbiamo denunciato fin dall'inizio il rischio che il combinato disposto di queste due nuove tasse avrebbe determinato in termini di produttività del Paese e soprattutto avrebbe aggredito dall'oggi al domani delle aziende che utilizzano sia la plastica sia lo zucchero - rimarca Camillo D'Alessandro deputato di Italia Viva - Per questo noi abbiamo posto il problema e confidiamo in una soluzione almeno parziale, cioè la modifica delle due tasse, ad esempio, introducendo un meccanismo di progressività: tempo per accompagnare le riconversioni produttive altrimenti creeremo danni a imprese e ai lavoratori"."Il tavolo di oggi ha sviluppato delle tematiche molto interessanti; il dialogo con il governo sono sicura che sia aperto ma è importante non demordere da quello che è un cambio di rotta politico su un approccio alle materie inquinanti e all'esagerato uso di zuccheri che in alcuni casi possono anche essere evitati", sottolinea Gabriella Di Girolamo senatrice del M5s.
Leggi anche