
(Adnkronos) - Per i corridoi umanitari serve però un confronto con il nuovo governo afgano... "Noi -dice Benifei- sosteniamo pienamente il tentativo dell'Onu per una gestione unitaria del paese: riuscire ad avere un governo in parte inclusivo sarebbe la strada per costruire i corridoi umanitari che si possono fare solo se c'è un accordo con chi governa il Paese. Ma non sappiamo ancora cosa faranno i talebani. La situazione è delicata e in continua evoluzione. L'Europa deve farsi trovare pronta. Il coordinamente europeo è essenziale e, come ha detto il presidente Draghi, serve un'azione anche a livello di g20 per coinvolgere anche i paesi extra Ue in una strategia comune". Ma l'Europa riuscirà a muoversi unita sul fronte dell'accoglienza? Finora non c'è riuscita... "Credo che dovremo avere un approccio pragmatico che sia all'altezza della situazione e che ci consenta di agire con rapidità: sul fronte dell'accoglienza non possiamo stare in eterna attesa di una presa di posizione dell'Ungheria. Si costruisca un fronte di paesi 'volonterosi' in Europa e non solo - penso al Canada che ha già dato la disponibilità ad accogliere un numero maggiore di profughi- per gestire un arrivo che sia sostenibile contando anche che i paesi vicini all'Afghanistan accoglieranno i rifugiati. Per l'Europa è il momento di muoversi in maniera flessibile mettendo in campo cooperazioni rafforzate tra alcuni Paesi senza dover decidere a 27: non è sostenibile in questa situazione". Anche in Italia il tema dell'accoglienza è divisivo, Salvini ha già schierato la Lega... "La posizione del Pd è chiara. Oggi abbiamo riunito la segreteria d'urgenza con Letta: noi siamo in campo perché l'Italia si attivi per portare in salvo nei modi giusti le persone a rischio. Nel governo noi vogliamo portare questa posizione, è una discussione che va fatta rapidamente e noi sollecitiamo il governo ad agire".
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