OLBIA. Novità nelle mense scolastiche di Olbia: quest'anno, accanto alla tradizionale Zuppa Gallurese, gli studenti potranno assaggiare la Panada, in collaborazione con Sa Panada di Oschiri. Il piatto sarà servito con un risotto alla Pulpuzza e proposto in diverse varianti, incluse opzioni senza glutine e senza maiale, per adattarsi alle esigenze di tutti. L'obiettivo è allontanare i bambini dal fast food e far riscoprire loro i sapori della tradizione, con alimenti sani e genuini. "Se il test avrà successo, inseriremo la Panada nel menu scolastico tutto l'anno", spiegano i promotori del progetto.
L'iniziativa nasce dalla volontà di educare i più piccoli a un'alimentazione sana, lontana dal cibo spazzatura. "Il nostro obiettivo è far conoscere ai bambini sapori autentici e genuini, che fanno parte della nostra tradizione, ma che sono anche salutari e sostenibili", spiegano i promotori del progetto. L'introduzione della Panada nel menu scolastico è un esperimento: se i bambini apprezzeranno il piatto, l'intenzione è di renderlo parte della proposta alimentare stabile durante tutto l'anno. Questo approccio permetterà agli studenti di scoprire prodotti locali, stagionali e a chilometro zero, in linea con le nuove direttive alimentari scolastiche. Olbia è una città multiculturale, con studenti di circa 40 nazionalità diverse. Per questo motivo, il menu sarà pensato per rispettare le esigenze di tutti, con varianti senza glutine e senza maiale, rendendo la Panada un piatto adatto a diverse necessità alimentari. Domenica Obinu, biologa specialista in scienze dell'alimentazione della Sian Asl, sottolinea l'importanza di valorizzare i piatti della tradizione: "Spesso si pensa che le ricette tipiche siano grasse e poco salutari, ma in realtà molte sono nate proprio per sfruttare al meglio ingredienti locali e stagionali, riducendo gli sprechi alimentari".L'idea di fondo è quella di creare una mensa sostenibile, dove i piatti tipici, sia sardi che di altre tradizioni, diventino una presenza costante e non solo un'eccezione annuale. Questo percorso si inserisce nelle nuove linee guida per la ristorazione scolastica, che promuovono l'adozione di un piatto unico, equilibrato e nutriente. L'iniziativa fa parte di un più ampio piano di educazione alimentare promosso dal Comune di Olbia, che punta a far riscoprire il valore del cibo tradizionale alle nuove generazioni.
L'iniziativa nasce dalla volontà di educare i più piccoli a un'alimentazione sana, lontana dal cibo spazzatura. "Il nostro obiettivo è far conoscere ai bambini sapori autentici e genuini, che fanno parte della nostra tradizione, ma che sono anche salutari e sostenibili", spiegano i promotori del progetto. L'introduzione della Panada nel menu scolastico è un esperimento: se i bambini apprezzeranno il piatto, l'intenzione è di renderlo parte della proposta alimentare stabile durante tutto l'anno. Questo approccio permetterà agli studenti di scoprire prodotti locali, stagionali e a chilometro zero, in linea con le nuove direttive alimentari scolastiche. Olbia è una città multiculturale, con studenti di circa 40 nazionalità diverse. Per questo motivo, il menu sarà pensato per rispettare le esigenze di tutti, con varianti senza glutine e senza maiale, rendendo la Panada un piatto adatto a diverse necessità alimentari. Domenica Obinu, biologa specialista in scienze dell'alimentazione della Sian Asl, sottolinea l'importanza di valorizzare i piatti della tradizione: "Spesso si pensa che le ricette tipiche siano grasse e poco salutari, ma in realtà molte sono nate proprio per sfruttare al meglio ingredienti locali e stagionali, riducendo gli sprechi alimentari".L'idea di fondo è quella di creare una mensa sostenibile, dove i piatti tipici, sia sardi che di altre tradizioni, diventino una presenza costante e non solo un'eccezione annuale. Questo percorso si inserisce nelle nuove linee guida per la ristorazione scolastica, che promuovono l'adozione di un piatto unico, equilibrato e nutriente. L'iniziativa fa parte di un più ampio piano di educazione alimentare promosso dal Comune di Olbia, che punta a far riscoprire il valore del cibo tradizionale alle nuove generazioni.
© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione